Subito un tema scottante... tra l'altro siamo in Italia e siamo intrisi di questo vizio schifoso che si chiama corruzione. Ho capito subito come andavano le cose durante il mio primo lavoro, un lavoretto condominiale di importo modesto... ma già in quel caso mentre scendevo dalle impalcature con il titolare dell'impresa mi vidi allungare una bustina: "Architè, questo è per lei!". "Cos'è?". "E' un pensierino per lei.". "No grazie, non mi interessa". "Ma come non rifiuta nessuno..."."Io si, se li può tenere."
Peccato, non saprò mai quanto denaro contenesse quella busta.
Durante il mio secondo lavoro (una ristrutturazione) invece fu il titolare di una ditta che forniva arredi a chiedermi l'ammontare della mia "percentuale". Gli risposi che piuttosto che un regalo a me era meglio se avesse fatto uno sconto al cliente. Imbarazzo sulla faccia del corruttore. Mi rendo conto però di essere un'eccezione.
Credo che alla fine l'onestà paghi (e non è che non sia tentato dalle sirene anche perché spesso i clienti non ti pagano quanto dovrebbero).
Ogni volta che capita una situazione del genere, mi guardo in faccia con A. (il collega con cui svolgo la mia attività) e mi chiedo se forse non siamo dei matti.
No, siamo semplicemente corretti.
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