martedì 5 ottobre 2010

Precario


Il mese scorso i titolari dello studio in cui lavoro mi hanno chiesto se conosco qualcuno giovane e volenteroso (trad. che si fa pagare poco) per darci una mano per un concorso che stiamo facendo.
 Io ho proposto D., un ragazzo molto in gamba per fargli prendere qualche soldo. Devo dire la verità che per come lavorava e come si impegnava ero sicuto ch elo studio lo avrebbe mantenuto anche dopo la gara. Purtroppo invece a causa di un lavoro importante che non è più entrato hanno rinunciato a questa persona rispedendola a casa.
Mi dispiace per questo ragazzo anche se ora avrà il tempo per preparare la tesi che deve sostenere. La mia riflessione è legata però al fatto che non è l'unico precario dello studio. Lo studio di architettura si configura con la partecipazione di precari in tutti i suoi finti collaboratori a partita iva. Probabilmente anche i titolari dello studio, viste le mancate commesse e i tempi biblici di pagamento che risultano dai lavori pubblici potrebbero intendersi come lavoratori precari (anche se il loro fatturato di fatto li esclude da questa categoria). Nessuno è indispensabile.
A parte la segretaria che è l'unica assunta con contratto.

martedì 7 settembre 2010

Errori da architetto

Oggi ho fatto un sopralluogo in una bellissima residenza vicino Roma realizata da un architetto molto bravo. A prima vista un bell'esempio di architettura, spazi vivibili, ampie finestre sul bosco vicino... purtroppo però una serie innumerevole di problemi di natura tecnica legati a errori progettuali e all'inadeguatezza dell'impresa costruttrice.
Effettivamente è bello vedere una grande finestra vetrata con un infisso molto esile... certo però che dopo pochi anni l'infisso si deforma e non si apre più. E' bello fare un tetto in cui la gronda sia nascosta, invisibile nel tetto... se solo fosse ben dimensionata per non far scorrere l'acqua sulla facciata e i discendenti dimensionati per la grandezza del tetto... è bello il pavimento che finisce sul muro senza zoccolino... sempre che tu non ci debba passare uno straccio per pulire e fai tutte le macchie sul muro etc etc...

Mi chiedo se è più giusto realizzare una casa con l'unico scopo di pubblicarla su una rivista (come questa di cui parlo) o se è più giusto realizzarla per fare in modo che i suoi abitanti vivano in maniera serena e confortevole.

mercoledì 1 settembre 2010

Ritorno al futuro


Ormai le vacanze sono finite, e a parte un piccolo sopralluogo durante il mese di agosto (con tanto di incazzatura nei confronti dell'operaio che aveva fatto qualche casino tipo scheggiare una vasca idromassaggio da 2000 €) si torna ai ritmi normali.
La testa è vuota e aspetta di essere riempita di appuntamenti, di impegni, di lavori.
Il fisico invece è stanchissimo. Un'estate con tre figli piccoli da gestire al mare non si dimentica facilmente.

sabato 7 agosto 2010

Vacanze!

Finalmente sono arrivate le agognate vacanze! Certo sono arrivate venerdi dopo aver tirato fino allo 20 a studio per un concorso che stiamo facendo, sono arrivate con un cantiere aperto a Roma che terminerà a fine agosto per cui il pensiero sarà sempre lì, sono arrivate con il dispiacere di non esser riuscito a concludere quel concorso che dovevo fare...  però sono arrivate. Ed ora non ho intenzione di lasciarmele scappare. Mi dedicherò a tempo pieno ai miei pargoletti. Per cui ci si vede a settembre!

mercoledì 28 luglio 2010

La chioccia

Quanto mi manca P.! E' stato l'architetto che mi ha accolto (fresco di laurea) nello studio in cui lavoro tuttora. Mi ha insegnato tante cose da veterano esperto dei lavori pubblici, con i suoi modi da ex-insegnante qual'è, severo ma al tempo stesso accondiscendente.
E poi mi manca la sua figura al mio fianco da quando circa un mese fa ha deciso che non sarebbe più venuto a studio per dedicarsi ai suoi hobby... d'altronde la pensione era già matura da un po'! Mi mancano le sue battute, i suoi aneddoti sulla professione o su quando faceva il professore di Educazione Tecnica alle medie. Mi mancano anche le scenette con l'architetto capo dello studio che usava andar via all'improvviso mentre P. gli spiegava qualcosa... e lui girandosi verso di me in tono serio diceva: "Te 'o dico a te!"
Grande P.!
Adesso ti stai godendo le tue meritate vacanze... potrai dedicarti di più al tuo nipotino e ai tuoi viaggi in moto!
Ti auguro tutto il bene possibile.

martedì 27 luglio 2010

Er commitente

Io lo strozzo... prima o poi.
Ho deciso che prima di accettare il prossimo lavoro da un Committente privato gli sottopongo un test
psicologico ed in base ai risultati stilerò la mia parcella. Non credo sia nemmeno educato chiamarti a qualsiasi ora per chiederti il colore della mattonella o perché nel Capitolato mancano 0,005 cmq di parquet. D'ora in poi chiedero un balzello per l'aiuto psicologico... mi sembra il minimo.

giovedì 22 luglio 2010

Concorsi di architettura

E' incredibile, per l'ennesima volta sono arrivato primo dei non premiati ad un concorso internazionale di architettura... ormai mi sto quasi rassegnando. E' umiliante vedere che il primo classificato si conosce bene con un membro della giuria per essere stato a sua volta giurato che giudicava il suo amico.
Mi sono impegnato al massimo per questo concorso lavorando di notte, sottraendo tempo ai miei figli e a mia moglie, perdendo tempo e soprattutto denaro perché se dedico il mio tempo al concorso ovviamente non posso lavorare.

In un paese civile questi scambi di favori non possono esistere. Ci sono i presupposti per fare un ricorso grande come una casa (d'altronde parliamo d'architettura) ma ovviamente a noi non conviene fare un ricorso spendendo fior di quattrini per gli avvocati e alla fine ricevere una menzione.
Anche nel precedente concorso in cui veniva premiato il primo classificato sono arrivato secondo (per poi sentirmi candidamente dire dal primo classificato che loro avevano delle conoscenze nell'Ente banditore).
Questa è l'Italia... forse non ci rimane che emigrare finché siamo in tempo.

lunedì 28 giugno 2010

Siamo fuori

E' chiaro che grazie alla vigente normativa i giovani architetti sono esclusi di fatto dai lavori pubblici. Girovagando per la rete noto che i concorsi di idee che non siano oggetti di design o logotipi scarseggiano sempre di pìù. E per i giovani architetti è sempre più difficile ricavarsi una nicchia lavorativa. La maggior parte dei bandi pubblici sono bandi a procedura aperta dove i requisiti per la partecipazione consistono nell'avere fatturati da studi avviati da molti anni. Molto spesso non si può far ricorso nemmeno al cosiddetto "avvalimento". Per non parlare ad esempio degli affidamenti degli incarichi al di sotto della soglia dei 100.000 € dove è regnano le logiche clientelari o di partito... insomma cosa formiamo a fare migliaia di architetti nelle nostre università se poi sono relegati al lavoro del caddista o alle pratiche da geometra? E' chiaro che gli studi degli architetti anziani non vogliono vedersi scippato il lavoro dai giovani, ma prima o poi il ricambio generazionale dovrà avvenire. In che modo e come non c'è dato sapere.

lunedì 21 giugno 2010

Confronti

Alcuni giorni fa ho ospitato a casa un collega di Venezia che lavora molto anche in Austria (perché sposato con un'architetta austriaca). E' stata una bella occasione per confrontarsi su alcuni temi riguardanti l'architettura. In particolare è stato interessante sapere che in Austria lui era riuscito ad ottenere un permesso di costruire per una villetta in 15 (!) giorni consegnando 2 (!!!) documenti. Più esattamente in un documento si asseverava la corrispondenza del progetto alle normative vigenti austriache e sull'altro che il progetto era stato visionato dai vicini i quali non avevano nulla da obiettare.
Inutile descrivere la mia faccia che si contorceva a tali dichiarazioni mentre il mio cervello elaborava i tempi per ottenere lo stesso permesso in Italia (sempre che si riescano a schivare nulla osta vari, tecnici corrotti etc etc).
Inoltre mi chiedevo quanto potesse risparmiare il cliente, visto che non deve pagare due anni di faccende burocratiche all'architetto ma al massimo il tempo necessario per elaborare il progetto (cui si potrebbe dedicare il tempo necessario con una conseguente migliore qualità della realizzazione piuttosto che girare a vuoto per uffici ).
Due domande:
Possibile che solo nel nostro paese si debba produrre una montagna di carta anche per spostare un tramezzo?
Se adottassimo un sistema tipo quello austriaco quanti furbi ne approfitterebbero per realizzarsi un grattacielo in giardino?

mercoledì 16 giugno 2010

"Coloro" che non pagano

"Coloro" inteso sia come plurale di colui/lei che come prima persona del verbo colorare... ultimamente sono stato un po' fessacchiotto e non ho ascoltato i consigli dei miei colleghi più anziani... "fatti dare sempre un anticipo prima... così il cliente si affeziona..."

L'ultima volta ho beccato proprio il cosiddetto marpione, uno che ho scoperto avere intestate alla Camera di Commercio una quindicina di aziende delle più disparate. Mi doveva 2500 € e dopo l'ultima telefonata ("mandami la fattura via mail.. non c'è problema") è praticamente scomparso. Credo che abbia cambiato numero di telefono... oltre ad aver venduto l'ufficio. So dove abita e mi piacerebbe aspettarlo sotto casa almeno per guardarlo in faccia, per dirgli "guarda cosa c'è scritto sul contratto che hai firmato", per spiegargli che anche io ho una famiglia e che mi sembra ipocrita frequentare la chiesa (dove l'ho incontrato alcune volte) se poi ti comporti come un ladro.
Probabilmente nemmeno arrossirebbe.

martedì 15 giugno 2010

Salto in cantiere

Oggi salto in cantiere (se così si può chiamare la ristruttrazione di un appartamento) per far spostare all'operaio per l'ennesima volta (terza) il controtelaio di una porta. Probabilmente la differenze linguistiche (romeno-italiano) non aiutano... se dico che il vano netto della porta deve trovarsi a 35 cm dal muro e tu me lo fai a 20... forse è una questione più di capoccia. Comunque alla fine ho risolto col disegnare sul muro dove esattamente deve trovarsi il controtelaio. Ho ancora molto da imparare e molte delle poche cose che so me le hanno insegnate gli operai. Di sicuro non l'università che prepara bravissimi accademici ma pessimi architetti!

lunedì 14 giugno 2010

La corruzione nel mio mestiere

Subito un tema scottante... tra l'altro siamo in Italia e siamo intrisi di questo vizio schifoso che si chiama corruzione. Ho capito subito come andavano le cose durante il mio primo lavoro, un lavoretto condominiale di importo modesto... ma già in quel caso mentre scendevo dalle impalcature con il titolare dell'impresa mi vidi allungare una bustina: "Architè, questo è per lei!". "Cos'è?". "E' un pensierino per lei.". "No grazie, non mi interessa". "Ma come non rifiuta nessuno..."."Io si, se li può tenere."
Peccato, non saprò mai quanto denaro contenesse quella busta.
Durante il mio secondo lavoro (una ristrutturazione) invece fu il titolare di una ditta che forniva arredi a chiedermi l'ammontare della mia "percentuale". Gli risposi che piuttosto che un regalo a me era meglio se avesse fatto uno sconto al cliente. Imbarazzo sulla faccia del corruttore. Mi rendo conto però di essere un'eccezione.
Credo che alla fine l'onestà paghi (e non è che non sia tentato dalle sirene anche perché spesso i clienti non ti pagano quanto dovrebbero).
Ogni volta che capita una situazione del genere, mi guardo in faccia con A. (il collega con cui svolgo la mia attività) e mi chiedo se forse non siamo dei matti.
No, siamo semplicemente corretti.

domenica 13 giugno 2010

Mi presento!

Ciao a tutti, ho 35 anni e sono un giovane architetto (anche se esercito ormai da 9 e sono iscritto all'albo da 7 anni). Non è che la mia professione mi permetta di avere tutto il tempo necessario per aggiornare questo blog, ma farò del mio meglio per aggiornarlo frequentemente. Non vorrei che fosse l'ennesimo esempio di blog aperto e chiuso nel giro di un mese (io stesso ne ho curati degli altri che hanno fatto la stessa fine).
Stavolta cercherò di essere più costante, descrivendo la vita tipica di un architetto, dalla prima D.I.A. all'ultima controversia con l'impresa, dal commitente che non paga all'umiliazione di non sapere se arriverai a pagare la rata del mutuo del mese di Dicembre...
beh, ho già detto troppo, e tra l'altro oggi è domenica, giorno non lavorativo per eccellenza ma che non ho rispettato nelle ultime due settimane... quindi mi fermo qui.