lunedì 28 giugno 2010

Siamo fuori

E' chiaro che grazie alla vigente normativa i giovani architetti sono esclusi di fatto dai lavori pubblici. Girovagando per la rete noto che i concorsi di idee che non siano oggetti di design o logotipi scarseggiano sempre di pìù. E per i giovani architetti è sempre più difficile ricavarsi una nicchia lavorativa. La maggior parte dei bandi pubblici sono bandi a procedura aperta dove i requisiti per la partecipazione consistono nell'avere fatturati da studi avviati da molti anni. Molto spesso non si può far ricorso nemmeno al cosiddetto "avvalimento". Per non parlare ad esempio degli affidamenti degli incarichi al di sotto della soglia dei 100.000 € dove è regnano le logiche clientelari o di partito... insomma cosa formiamo a fare migliaia di architetti nelle nostre università se poi sono relegati al lavoro del caddista o alle pratiche da geometra? E' chiaro che gli studi degli architetti anziani non vogliono vedersi scippato il lavoro dai giovani, ma prima o poi il ricambio generazionale dovrà avvenire. In che modo e come non c'è dato sapere.

lunedì 21 giugno 2010

Confronti

Alcuni giorni fa ho ospitato a casa un collega di Venezia che lavora molto anche in Austria (perché sposato con un'architetta austriaca). E' stata una bella occasione per confrontarsi su alcuni temi riguardanti l'architettura. In particolare è stato interessante sapere che in Austria lui era riuscito ad ottenere un permesso di costruire per una villetta in 15 (!) giorni consegnando 2 (!!!) documenti. Più esattamente in un documento si asseverava la corrispondenza del progetto alle normative vigenti austriache e sull'altro che il progetto era stato visionato dai vicini i quali non avevano nulla da obiettare.
Inutile descrivere la mia faccia che si contorceva a tali dichiarazioni mentre il mio cervello elaborava i tempi per ottenere lo stesso permesso in Italia (sempre che si riescano a schivare nulla osta vari, tecnici corrotti etc etc).
Inoltre mi chiedevo quanto potesse risparmiare il cliente, visto che non deve pagare due anni di faccende burocratiche all'architetto ma al massimo il tempo necessario per elaborare il progetto (cui si potrebbe dedicare il tempo necessario con una conseguente migliore qualità della realizzazione piuttosto che girare a vuoto per uffici ).
Due domande:
Possibile che solo nel nostro paese si debba produrre una montagna di carta anche per spostare un tramezzo?
Se adottassimo un sistema tipo quello austriaco quanti furbi ne approfitterebbero per realizzarsi un grattacielo in giardino?

mercoledì 16 giugno 2010

"Coloro" che non pagano

"Coloro" inteso sia come plurale di colui/lei che come prima persona del verbo colorare... ultimamente sono stato un po' fessacchiotto e non ho ascoltato i consigli dei miei colleghi più anziani... "fatti dare sempre un anticipo prima... così il cliente si affeziona..."

L'ultima volta ho beccato proprio il cosiddetto marpione, uno che ho scoperto avere intestate alla Camera di Commercio una quindicina di aziende delle più disparate. Mi doveva 2500 € e dopo l'ultima telefonata ("mandami la fattura via mail.. non c'è problema") è praticamente scomparso. Credo che abbia cambiato numero di telefono... oltre ad aver venduto l'ufficio. So dove abita e mi piacerebbe aspettarlo sotto casa almeno per guardarlo in faccia, per dirgli "guarda cosa c'è scritto sul contratto che hai firmato", per spiegargli che anche io ho una famiglia e che mi sembra ipocrita frequentare la chiesa (dove l'ho incontrato alcune volte) se poi ti comporti come un ladro.
Probabilmente nemmeno arrossirebbe.

martedì 15 giugno 2010

Salto in cantiere

Oggi salto in cantiere (se così si può chiamare la ristruttrazione di un appartamento) per far spostare all'operaio per l'ennesima volta (terza) il controtelaio di una porta. Probabilmente la differenze linguistiche (romeno-italiano) non aiutano... se dico che il vano netto della porta deve trovarsi a 35 cm dal muro e tu me lo fai a 20... forse è una questione più di capoccia. Comunque alla fine ho risolto col disegnare sul muro dove esattamente deve trovarsi il controtelaio. Ho ancora molto da imparare e molte delle poche cose che so me le hanno insegnate gli operai. Di sicuro non l'università che prepara bravissimi accademici ma pessimi architetti!

lunedì 14 giugno 2010

La corruzione nel mio mestiere

Subito un tema scottante... tra l'altro siamo in Italia e siamo intrisi di questo vizio schifoso che si chiama corruzione. Ho capito subito come andavano le cose durante il mio primo lavoro, un lavoretto condominiale di importo modesto... ma già in quel caso mentre scendevo dalle impalcature con il titolare dell'impresa mi vidi allungare una bustina: "Architè, questo è per lei!". "Cos'è?". "E' un pensierino per lei.". "No grazie, non mi interessa". "Ma come non rifiuta nessuno..."."Io si, se li può tenere."
Peccato, non saprò mai quanto denaro contenesse quella busta.
Durante il mio secondo lavoro (una ristrutturazione) invece fu il titolare di una ditta che forniva arredi a chiedermi l'ammontare della mia "percentuale". Gli risposi che piuttosto che un regalo a me era meglio se avesse fatto uno sconto al cliente. Imbarazzo sulla faccia del corruttore. Mi rendo conto però di essere un'eccezione.
Credo che alla fine l'onestà paghi (e non è che non sia tentato dalle sirene anche perché spesso i clienti non ti pagano quanto dovrebbero).
Ogni volta che capita una situazione del genere, mi guardo in faccia con A. (il collega con cui svolgo la mia attività) e mi chiedo se forse non siamo dei matti.
No, siamo semplicemente corretti.

domenica 13 giugno 2010

Mi presento!

Ciao a tutti, ho 35 anni e sono un giovane architetto (anche se esercito ormai da 9 e sono iscritto all'albo da 7 anni). Non è che la mia professione mi permetta di avere tutto il tempo necessario per aggiornare questo blog, ma farò del mio meglio per aggiornarlo frequentemente. Non vorrei che fosse l'ennesimo esempio di blog aperto e chiuso nel giro di un mese (io stesso ne ho curati degli altri che hanno fatto la stessa fine).
Stavolta cercherò di essere più costante, descrivendo la vita tipica di un architetto, dalla prima D.I.A. all'ultima controversia con l'impresa, dal commitente che non paga all'umiliazione di non sapere se arriverai a pagare la rata del mutuo del mese di Dicembre...
beh, ho già detto troppo, e tra l'altro oggi è domenica, giorno non lavorativo per eccellenza ma che non ho rispettato nelle ultime due settimane... quindi mi fermo qui.